Il mio significato di “tecnico di simulazione”

Volevo riproporre anche qui un post scritto tempo fa su LinkedIn .

Da poco più di 2 anni lavoro nel mondo della simulazione, la mia professione si definisce “tecnico di simulazione” oppure “simulation operation specialist” per seguire la certificazione Society for Simulation in Healthcare (SSH).

In questi due anni ho provato a dare una mia definizione di tecnico di simulazione e ad oggi non credo di esserci riuscito perché questo ruolo è un insieme di tante conoscenze che è davvero difficile maturare se non con l’esperienza.

Quando partecipai al concorso pensavo dovessi stare semplicemente in regia, basandomi solamente sulla foto pubblicata, invece, subito dopo esser stato assunto, seguendo colui che mi affiancava e il libro che guida alla certificazione sopra citata, il tecnico di simulazione è una figura professionale che dovrebbe possedere un background amministrativo, clinico di base e tecnico (elettronica, audio e video), definito anche "dinamico e pieno di iniziative" ed è la pura verità, almeno nel mio ambito lavorativo.

Per quanto complesso perché sono in continuo studio, questo lavoro per me è anche un po’ una salvezza perché non riuscirei a fare le stesse cose 12 ore al giorno, invece adesso passo dal pianificare simulazioni, svolgere manutenzione dei simulatori, a implementare vari software e svolgere attività amministrativa.

Ma una cosa l’ho capita, questo lavoro va bene se e sole se non lo si consideri solo tale, ma anche una passione.

I professionisti con cui lavoro continuamente, Università degli Studi del Piemonte Orientale in primis, e che continuo a conoscere, sommato a tutte le esperienze che sto facendo e alle nuove cose che sto imparando, rendono questo lavoro, ruolo e luogo, unico nel suo genere.

È vero, probabilmente tendo al vivere per lavorare ma adesso non lo trovo del tutto sbagliato, anzi in questo preciso momento penso sia la cosa migliore per me… Ragiono molto sul “qui e ora” e pochissimo sul futuro perché non ha molto senso pensare a come sarò fra 10 anni, basti pensare che a fine 2020 i miei piani dopo l'università erano tutt'altri, quindi il futuro è leggermente imprevedibile.

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